L’EMERGENZA » Uno dei monumenti più carichi di storia trasformato in un suk. L’esasperazione dei residenti
Ubriachi, derelitti, spacciatori e immigrati senza alcun permesso di soggiorno. C’è una varia umanità che alberga sotto le torri di Porta Nolana. Una delle zone più ricche di storia, arte e cultura di Napoli. Ma nonostante le numerose denunce da parte di cittadini delle istituzioni (tra i tanti, il presidente e il consigliere della II Municipalità, rispettivamente Francesco Chirico e Luigi Petroli, che scrivono quotidianamente al questore e agli altri organi competenti) e di numerosi cittadini e operatori commerciali, oltre all’attenzione mediatica di questi ultimi anni a livello locale e nazionale, nulla è cambiato. «Non posso che provare vergogna – tuona una cittadina – Già. Con questa parola mi viene da definire ciò a cui quotidianamente e soprattutto nei giorni festivi e di sera, si assiste a Porta Nolana». Lungo corso Garibaldi, a pochi metri dalla stazione della Circumvesuviana, una marea di gente senza casa, senza identità, senza nulla che vende immondizia. Tutto a ridosso dei marciapiedi e delle stradine che costeggiano l’ex palazzo Sip. Uno scempio? No, di più. Molto di più. Forse nemmeno in un territorio di guerra si arriva a tanto degrado. Ma le parole non bastano più. Non bastano più le promesse di istituzioni, le pattuglie di polizia e carabinieri. Non bastano più i militari dell’Esercito, che a volte presidiano le due antiche torri di Porta Nolana, come fossero un obiettivo sensibile del terrorismo. «Qui si è superato il limite, anche quello del rischio attentati. Come può un cittadino uscire di casa, tenendo per mano i propri figli, per andare a passeggio tra la “monnezza”? Si domanda una donna – Come può una mamma che ha bimbi piccoli vestirli, sistemarli in un carrozzino e scendere per strada, a pochi metri dalla stazione centrale, ritrovandosi di fronte che imprecano contro ogni donna che gli si para davanti, incuranti di polizia municipale e polizia di Stato? Come può un anziano farsi sfiorare dal solo pensiero di poter fruire – di domenica sera – quella che doveva essere un’isola pedonale per la gente del quartiere, dove pure resistono e lottano tanti esercenti, tanti ristoratori, pensando di trovare combriccole di extracomunitari che bivaccano fino a tardi con alcol e altri traffici illeciti?». Ma soprattutto (e questa è la vera vergogna per noi napoletani), come può un turista che pensa di venire a Napoli ad ammirare i siti storico-artistici che ci invidiano in tutto il mondo e invece ritrovarsi davanti agli occhi gruppi di migranti che vendono lungo i marciapiedi merci prese dall’immondizia, senza alcun rispetto delle norme igienico-sanitarie? Anzi, aumentando il rischio di infezioni. Uno spettacolo indecoroso che, chi abita lì, è costretto a vedere e subire tutti i giorni. Mentre le istituzioni stanno a guardare, lasciando morire questa città e i suoi antichi quartieri come Porta Nolana in una lenta agonia che la sta dissanguando di giorno in giorno.
Giu. Cov.
Giu. Cov.